Parliamo di … Michael Hickson e l’abilismo medico.

A soli 46 anni Michael Hickson, persona nera americana con disabilità, è stato fatto morire l’11 giugno in Texas. Lascia la moglie e 5 figli. Dopo essersi ammalato di Covid-19 e successivamente ricoverato, i medici dell’ospedale St. David Austin Medical Center si sono rifiutati di prestargli le cure necessarie e lo hanno privato dell’alimentazione e dell’idratazione, perché hanno ritenuto che avesse una qualità della vita troppo bassa a causa della sua disabilità (quadriplegia derivata da un arresto cardiaco nel 2017). Durante la permanenza in ospedale non è stato possibile a famigliari e parenti visitarlo. La moglie Melissa, dopo la sua morte, ha pubblicato un video su Youtube con la registrazione di una telefonata in cui il medico le diceva che il trattamento per la cura del COvid-19 sarebbe stato futile per una persona con la sua qualità di vita.

Il National Council on Disability (NCD) ha denunciato all’Office for Civil Rights questa negazione di cure salvavita: “La presenza di una disabilità non sminuisce il valore di una persona, né dovrebbe giustificarne l’abbandono da parte delle strutture mediche cui è stata affidata per le cure. Quando un medico della struttura decide di negare le cure a una persona con disabilità basandosi su, o influenzato da, opinioni distorte sulla vita con disabilità, si oppone alle leggi federali sui diritti civili”. 

Sulla tragica vicenda Elena Paolini, attivista con disabilità (Witty Wheels), con un post su facebook ha espresso le seguenti considerazioni: “…Ho paura del Covid non tanto perché potrei essere a rischio. È l’abilismo medico che mi terrorizza. È il modo in cui le persone disabili vengono trattate in ospedale. Il rischio sempre presente che mi vengano offerte cure di qualità inferiore col pensiero che tanto questa già c’ha una vita di merda, che cazzo cambia?”

La morte di Michael Hickson evidenzia una situazione di stigma e di grave pregiudizio per i diritti delle persone con disabilità (e di quelle anziane, con problemi di salute mentale, …), amplificata dalla pandemia Covid-19, i cui drammatici esiti devono imporre un’attenta riflessione sul nostro modello culturale e di società e sulle sue ricadute sulle vite delle persone.

Gabriele Massano

Domenico Massano