Giorgia Meloni la prima Premier donna, succube dell’ordine maschile.

L’elargizione di un “buon consiglio” alle donne vittime di violenza, è spesso espressione di un paternalismo patriarcale, intriso di luoghi comuni e banalità, che alimenta e conferma l’idea distorta (ma diffusa in Italia secondo dati ISTAT), che le donne vittime di abusi siano in qualche modo colpevoli di aver provocato l’aggressione.

Un’esemplare testimonianza di ciò, è stata data recentemente dal giornalista Giambruno, compagno di Giorgia Meloni, che nel commentare su un canale Tv nazionale uno stupro di gruppo contro una diciannovenne ha affermato: “… se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.

Lo stupro è una delle peggiori forme di violenza e abuso di potere legittimate dal patriarcato, ed è evidente che se di fronte a uno stupro non si parla delle responsabilità degli stupratori ma di quella della vittima (come se “incontrare il lupo” fosse un destino ineluttabile), non solo si offre una sorta di giustificazione ai colpevoli, ma si vittimizza una seconda volta chi ha già subito la violenza (la cosiddetta “vittimizzazione secondaria”).

Di fronte all’indignazione ed alle giuste critiche che hanno accompagnato le affermazioni del compagno e padre della figlia, Giorgia Meloni è intervenuta confermandone le posizioni: “In quelle parole io non leggo il fatto di dire che se tu giri in minigonna ti possono violentare, ma una cosa simile a quella che mia madre mi diceva quando uscivo da ragazza: “occhi aperti e testa sulle spalle”. Purtroppo gli stupratori esistono, non bisogna abbassare la guardia … penso che sia un consiglio che molti genitori darebbero ai propri figli».

È stato ricordato alla Meloni che questi discorsi e questi consigli paternalistici sono “uno dei tanti modi con cui per secoli le donne sono state private di ogni forma di libertà proprio in ragione della violenza degli uomini, considerata endemica, naturale …” (M. Cafagna).

Forse ci si aspettava almeno che equilibrasse questa preoccupante difesa del compagno chiamando in causa anche gli uomini e la necessità di un’educazione dei figli maschi al rispetto, ad intervenire di fronte ad un abuso, a denunciare e dissociarsi da ogni azione di violenza. Gli uomini (padri e figli), però, sono quasi completamente assenti nel suo ragionamento, schiavi di pulsioni animali naturali e per questo “deresponsabilizzati, scagionati, ignorati volutamente per non mettere in discussione un sistema di potere che pur vedendo ancora le donne soccombere” garantisce quello status quo, quell’ordine delle cose richiamato quasi ossessivamente dalla premier e su cui fonda la propria visione politica. 

Come, però, ricordava nel suo libro “Il dominio maschile” il sociologo P. Bourdieu: “L’ordine sociale funziona come un’immensa macchina simbolica tendente a ratificare il dominio maschile sul quale esso si fonda” e la cui forza sta nel fatto che in questo modo non deve “giustificarsi”: la visione androcentrica e la cultura patriarcale si impongono così in quanto neutre e quasi naturali e non hanno bisogno di enunciarsi in discorsi miranti a legittimarle. Bourdieu prosegue nella sua analisi evidenziando come spesso “le stesse donne applicano a ogni realtà e, in particolare, ai rapporti di potere in cui esse sono prese, schemi di pensiero che sono il prodotto dell’incorporazione di questi stessi rapporti di potere e di questo ordine maschile”.

L’ordine maschile su cui si fondano le nostre società è, quindi, una visione del mondo utile ad appagare la sete di potere e di dominio dell’uomo, ed è così pervasiva che molte donne, che ne sono le vittime, l’hanno integrata nel proprio modo di pensare partecipando, così, passivamente al dominio maschile stesso.

Non è, però, un ordine naturale contro cui non si possa fare nulla, ma difficilmente sarà messo in discussione da Giorgia Meloni, la prima Premier donna in Italia, ma la cui posizione di potere è inscindibile dall’essere succube all’ordine maschile e dal confermarlo costantemente … anche attraverso buoni consigli alle donne e silenzi sugli uomini (soprattutto se di famiglia o del suo partito come le vicende Giambruno e La Russa insegnano).

Domenico Massano