Le multinazionali del farmaco ed i vaccini.

Tutti dobbiamo avere eguale accesso alle cure e ai rimedi della salute. Tutti noi nel nostro piccolo mondo italiano ed europeo e in egual misura coloro che abitano nella più vasta parte del mondo lontano. Il Covid ha invece fatto apparire, nella sua drammatica evidenza, quanta discriminazione esiste all’interno e all’esterno del nostro mondo.

Non v’è dubbio che ciò esiste e si manifesta, non solo, ma in misura prevalente, a causa dell’esercizio della proprietà individuale dei vaccini attraverso i brevetti. Ciò che è accaduto (e sta ancora accadendo), dimostra che non si sta garantendo il diritto alla salute a tutti, come scrive Silvio Garattini nel suo libro “Brevettare la salute? Una medicina senza mercato”.

Nel mondo attuale è facile spostare merci, persone e con loro il virus e loro varianti. Un problema che un tempo poteva considerarsi limitato, o comunque, di lenta espansione, assume ritmi vertiginosi in breve tempo. Una difesa non può essere locale, o nazionale, o europea, ma deve essere intercontinentale, riguardare il più sperduto paese africano, come la nostra nazione.

Tutti devono avere uguale difesa, non solo per un senso di solidarietà universale, che è molto difficile da raggiungere, ma anche semplicemente per aumentare la nostra protezione e diminuire la possibilità di incidenza delle varianti dai molti nomi che sono circolate.

I brevetti si sono rivelati, nel tempo, sicuramente strumenti di valorizzazione e di maggior impiego delle risorse intellettuali ed economiche nella prospettiva della loro remunerazione, ma occorre un limite che si dovrebbe porre in modo autonomo per senso di autoresponsabilità il detentore dei brevetti, oppure, in mancanza di questo ragionevole senso di responsabilità morale, una limitazione, dovrebbe essere posta dalle Agenzie, Associazioni, Fondazioni (che a vario titolo si occupano del problema) e più ancora dai Governi.

Le multinazionali del farmaco che gestiscono i brevetti, nel tempo, sono diventate monopoli ed impongono il prezzo dei farmaci ai Governi. Sono in grado quindi, di discriminare i Paesi fra quelli che hanno possibilità di accesso al farmaco e quelli che non hanno possibilità. Ma creano discriminazione anche nei paesi a maggior reddito dove i farmaci vengono forniti ai Servizi sanitari pubblici che li forniscono gratuitamente ai pazienti, limitandone la possibilità di distribuzione. Le multinazionali del farmaco si giustificano spesso con le enormi spese che devono sostenere per la ricerca. Tendono a sottovalutare l’altrettanto enorme mole di finanziamenti pubblici che ad esse viene devoluto dai Governi e anche da pubbliche o private sottoscrizioni. Inoltre come nel libro citato, autorevolmente e documentatamente, si fa rilevare che sul costo totale del farmaco la ricerca pesa solo per il 7% circa, mentre, ad esempio, le spese di marketing per vendere vari farmaci (si pensi in particolare ai vaccini) incidono per il 30%.

Questa situazione di monopolio fa lievitare il profitto delle case farmaceutiche a livelli stratosferici e crea discriminazioni che invece di impedire la circolazione del virus o delle malattie la incrementano. L’attuale sistema crea anche ritardi negli interventi e sovente non si sono potuti avere tempestivamente vaccini sui mercati.

Dobbiamo avere la possibilità di produrre farmaci che servono nella quantità necessaria per tutelare la salute di tutti.Si deve trovare un sistema a livello internazionale per imporre alle società che detengono il brevetto di dare licenza ad altri Enti governativi e non di produrre il farmaco o il vaccino.

Servirebbe un intervento delle Organizzazioni internazionali del farmaco, ma queste sono condizionate al loro interno, perché le stesse multinazionali del farmaco sono i maggiori finanziatori delle Organizzazioni internazionali che dovrebbero controllarle.

A loro volta le Organizzazioni internazionali condizionano negativamente i Governi.

Avv. Michelangelo Massano

N.B.: si veda anche “Covid-19 vaccini e ritardi nella risposta globale alla pandemia” e “Brevetti e discriminazioni nella gestione della pandemia“.

Immagine in evidenza: una cartina del mondo disegnata in blu su un foglio stropicciato