Gli interessi di Big Pharma su vaccini e medicinali anti Covid-19.

A seguito delle assemblee degli azionisti di Pfizer, Johnson & Johnson, Moderna e Astra Zeneca durante le quali è stata comunicata agli azionisti la distribuzione di circa 26 miliardi di dollari si sono avute manifestazioni di protesta molto accese. Si è osservato che, mentre gli azionisti delle varie società percepiscono somme enormi, ad oggi, nei paesi poveri, appena una persona su 500 è stata vaccinata.

Un crescente movimento di pressione a livello globale si sta sviluppando per rendere i vaccini un bene pubblico. Molte e autorevoli voci di protesta, tra cui quella di “Emergency”, ribadiscono che non si dovrebbe lasciare all’industria farmaceutica il potere di decidere chi deve vivere o morire e fanno rilevare che l’attuale disuguaglianza è il risultato della miope visione degli Stati che hanno stipulato i contratti di fornitura con le aziende farmaceutiche senza considerare che soltanto vaccinando anche la popolazione dei paesi in via di sviluppo si potrà davvero sconfiggere la pandemia, come il proliferare di varianti ha dimostrato e dimostra.

Per dare un’idea di massima dell’enorme sproporzione fra costi di produzione e vendita hanno evidenziato che alcuni tipi di vaccini hanno un costo di produzione di meno di due dollari ma vengono venduti a più di 70 dollari a ciclo. Quello che spiace dover rilevare è che, dopo aver negato ai paesi a basso reddito un accesso equo ai vaccini, l’Unione Europea è pronta a fare lo stesso con i medicinali per il trattamento del Covid 19 privilegiando gli interessi delle Big Pharma come ha denunciato la Corporate Europe Observatory (CEO). La CEO si legge nel report “Bitter – pill” sta ripetendo con i medicinali anti Covid 19 gli stessi errori commessi con i vaccini, rifiutandosi di prendere in considerazione la sospensione dei brevetti e la condivisione di tecnologie e know how.

La strategia sulla terapia con i medicinali contro il Covid, per il modo in cui è stata impostata e per gli obiettivi che si propone di raggiungere, ripropone le stesse problematiche già verificate con la campagna vaccinale, come viene denunciato anche da “Medici senza frontiere”: garantire un’ampia fornitura agli stati più ricchi lascia da parte il resto del mondo e di fatto obbliga ancora a comprare i costosi medicinali prodotti esclusivamente da Big Pharma (il ristretto numero di multinazionali del farmaco) che opera in un regime di monopolio tra le cui conseguenze ci sono la mancanza di forniture di medicinali ai paesi più poveri e l’aumento spropositato dei costi che gravano sui sistemi sanitari degli altri Stati.

L’Unione Europea sembra essere ossessionata dalla protezione degli interessi commerciali e della posizione di mercato delle multinazionali del farmaco, senza porsi l’urgenza per le istituzioni europee di rivedere le proprie politiche relative ai brevetti.

Proprio a causa della mancanza della protezione vaccinale sono i paesi a basso reddito che hanno maggiore necessità di accedere ai farmaci, ma si sta procedendo a livello di UE con la stessa ottusa logica dei vaccini. Anche al G20 non si è mai fatto riferimento al diritto universale alla salute, ma si è insistito affinchè le questioni vengano affrontate nel quadro delle regole del WTO, l’organizzazione mondale per il commercio, e in sostanza si è deciso di non decidere. Ha poco valore quanto ha annunciato Ursula Von Der Leyen che l’Unione Europea fornirà 100.000 vaccini ai paesi poveri. E’ una goccia se si considera che si traduce in 50 milioni di vaccinati in Africa a fronte di 1,3 miliari di persone che vi vivono.

Non si è assolutamente detto nulla in ordine alla condivisione della capacità di produzione. Si spera che la presa di coscienza da parte di un sempre maggior numero di cittadini e di movimenti di protesta, specialmente negli Stati Uniti, facciano intraprendere delle politiche più serie a livello internazionale, europeo ed italiano, quest’ultimo assolutamente appiattito sulle posizioni americane e dell’Unione Europea senza esprimere una propria valutazione indipendente.

Avv. Michelangelo Massano

N.B.: si veda anche “Le multinazionali del farmaco ed i vaccini“, “Covid-19 vaccini e ritardi nella risposta globale alla pandemia” e “Brevetti e discriminazioni nella gestione della pandemia“.